Le tecniche manuali consistono in una grande serie di interventi passivi dove il fisioterapista utilizza le sue mani per gestire movimenti precisi volti a modulare il dolore, aumentare la gamma di movimenti articolari, ridurre o eliminare l’edema del tessuto connettivo, indurre il rilassamento, migliorare l’estensibilità del tessuto contrattile e non contrattile e migliorare la funzionalità polmonare.
Questi interventi implicano variabilità nelle tecniche e nei gradi di applicazione delle forze.
La terapia manuale è efficace, tenendo conto dei suoi effetti biomeccanici, neurofisiologici e neuropsicologici.
Con biomeccanici intendiamo un miglioramento nella limitazione dei movimenti, anche delle articolazioni.
Tra gli effetti neurofisiologici, il più importante è l’ipoalgesia locale (diminuzione della sensibilità al dolore) ma anche l’azione sul Sistema nervoso simpatico e parasimpatico (cambiamenti nel sistema nervoso simpatico: flusso sanguigno, temperatura, sudorazione, etc), la diminuzione della percezione del dolore nel sistema nervoso centrale a fronte di uno stimolo doloroso ripetuto, il cambiamento nei mediatori infiammatori periferici, e il miglioramento dell’esperienza dolorosa in diverse aree del SNC.
Infine, ci sono i cambiamenti neuropsicologici: miglioramenti dello stato emotivo conseguenti alla riduzione dei sintomi e la variazione positiva delle aspettative del paziente.
La tecnica Mulligan è una tecnica fisioterapica di terapia manuale che permette un riposizionamento fisiologico dell’articolazione; il tutto è abbinato al movimento attivo da parte del paziente. Rappresenta una delle tecniche fisioterapiche che sono alla base della fisioterapia moderna.
Consiste in una serie di movimenti eseguiti dalle mani del terapeuta sulla superficie corporea del paziente. In altre parole, è la manipolazione dei tessuti molli il cui scopo principale è quello di alleviare il disagio in diverse parti del corpo, causato da vari fattori, come traumi, cattiva postura e stress, tra gli altri.
Le manipolazioni vertebrali sono micromovimenti secchi, esercitate su un segmento della colonna vertebrale, che combina di solito uno stiramento e una rotazione.
Le tecniche Osteoarticolari inducono un processo che ripristina la corretta ampiezza dei movimenti delle articolazioni ed un miglioramento della qualità del movimento. Si riduce inoltre il dolore e si riattiva la funzione articolare, si aumenta la circolazione locale, e si rilassano le contrazioni muscolari eccessive.
Servono a ripristinare la corretta mobilità di struttura ossea, muscolare e articolare, che hanno subito un’alterazione della funzionalità. Tramite le tecniche osteopatiche è possibile riportare alla corretta posizione le articolazioni, ripristinando la mobilità della struttura ossea.
Tecniche terapiche manuali per lavorare tra i muscoli (sulla fascia che li riveste). Il trattamento porta al miglioramento della postura così come della fluidità dei movimenti. Inoltre, è prevista anche la risoluzione dei dolori muscolo articolari.
La Miofibrolisi è una tecnica per disgregare i depositi di materiale fibroso che si accumulano nei vari distretti tissutali, inseguito ad eventi infiammatori ripetuti nel tempo. Si effettua attraverso l’utilizzo di appositi strumenti, chiamati fibrolisori.
E' un tipo di tecnica di immobilizzazione parziale utilizzata per le lesioni a tendini, muscoli e legamenti.
A differenza del taping tradizionale anaelastico ed elastico, si basa sull'agevolazione dei movimenti cutanei e muscolari in modo da ottenere un effetto biomeccanico terapeutico sulle zone trattate.
Il massaggio linfodrenante è un particolare tipo di massaggio il cui scopo è quello di favorire il drenaggio dei fluidi linfatici, riducendone i ristagni attraverso la stimolazione della circolazione linfatica.
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